L’OPI di Lecco, in occasione della giornata ha realizzato un breve video per sintetizzare i punti chiave del problema. “Abbiamo recentemente condotto un’indagine a livello regionale con il Coordinamento degli OPI Lombardi, a cui hanno risposto circa 2400 infermieri” - spiega il Presidente OPI Lecco, Fabio Fedeli - “di questi circa il 50% afferma di aver subito almeno un episodio di violenza sul luogo di lavoro negli ultimi 12 mesi. Tanti inoltre non segnalano attraverso i canali formali, per paura di ritorsioni, per sfiducia o perché considerano tali episodi parte della quotidianità avorativa”. Il problema però esiste e porta con sé conseguenze da non sottovalutare. “Questi ripetuti episodi causano stress, conducono al burnout, alimentano l’intenzione di abbandonare la professione e causano assenze dal lavoro dovute ai danni fisici e psicologici. A subirne le conseguenze sono anche i cittadini, con le ripercussioni sul sistema sanitario. Tempi di attesa maggiori, peggioramento della qualità dell’assistenza e un aumento della spesa sanitaria che si ripercuote sulle tasche di tutti.”
Come affrontare allora il problema? “I fattori di rischio sono diversi e vanno dalle lunghe attese, in pronto soccorso come negli ambulatori, il carico di lavoro che i professionisti devono affrontare, il comfort offerto dalle strutture ai visitatori e la carenza di personale. La presenza di personale di vigilanza e di Forze dell’Ordine riveste sicuramente un ruolo importante, ma è necessario intervenire su ognuno di questi fattori predisponenti in maniera proattiva. Pertale motivo, come Ordine delle Professioni Infermieristiche intendiamo sensibilizzare la cittadinanza e tutti gli stakeholder in questa giornata e stiamo lavorando per fornire ai nostri iscritti la possibilità di partecipare a una formazione specifica sulla prevenzione e la gestione degli agiti aggressivi. Nei luoghi di cura non deve esserci spazio per la violenza perché, citando lo slogan che accompagna la campagna informativa, la violenza non cura!”